Un provvedimento straordinario, secondo quanto prevede il “decreto Monti” del 2012 già applicato per l’Ilva di Taranto e il Petrolchimico di Brindisi, che consenta la “facoltà d’uso” all’Eni dell’impianto Cova di Viggiano, secondo criteri dettati dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Potenza, per consentire di riavviare l’attività in tempi rapidi. E’ la proposta che il segretario nazionale Uiltec Paolo Pirani ha presentato all’assemblea organizzata da Uiltec e Uil a Villa d’Agri sul tema “Energia, ambiente, lavoro, comunità”. I segretari regionali Uiltec e Uil Basilicata Giuseppe Martino e Carmine Vaccaro hanno annunciato che la proposta sarà illustrata al Prefetto di Potenza nell’incontro fissato per venerdì anche per sollecitare un intervento nei confronti del Governo.
Pirani ha sottolineato che l’impianto Eni di Viggiano è considerato strategico per l’approvvigionamento energetico del Paese che sta subendo le conseguenze della sua chiusura con l’importazione di greggio dall’estero e pertanto in attesa che la magistratura svolga le indagini e che la Cassazione si pronunci sul ricorso dell’Eni “la ripresa produttiva può avvenire nell’interesse del Paese, delle imprese interessate, dei lavoratori e dell’attività che a Taranto registra 1.500 unità che si aggiungono agli oltre 3.500 del distretto energetico della Val d’Agri. L’Eni non può limitarsi a chiedere la cig e per questo deve compiere ogni sforzo in questa direzione. Per noi è possibile garantire lavoro, tutela dell’ambiente e sicurezza come accade in tutte le altre realtà di attività petrolifera nel nostro Paese e in Europa e in tante aree del mondo. La Uil si batterà perseguendo un percorso e mettendo in campo una serie di iniziative che coinvolgono direttamente istituzioni ad ogni livello, politica e comunità locali“.
Il segretario regionale lucano della Uil Carmine Vaccaro ha affermato che “il rapporto lavoro-ambiente-comunità in tutto il mondo è sempre stato inclinato; spetta alla capacità e alla qualità di governo delle classi dirigenti e politiche ristabilire l’equilibrio corretto recuperando anni perduti. Come spetta alla Regione riscrivere le regole, in attuazione dell’accordo del 1998, chiamando il Governo alle proprie responsabilità. Lo sforzo che chiediamo all’Eni inoltre è di non guardare solo al profitto e quindi accettare l’idea che smaltire l’acqua del ciclo produttivo costerà di più rispetto a quanto costava qualche settimana fa“.
Anche il sindaco di Marsicovetere Cantiani ha voluto esprimere il sostegno dei sindaci della Valle alle iniziative della Uil e dei sindacati. “Dopo i fallimenti dell’industrializzazione post terremoto – ha detto – non possiamo permetterci di perdere altri posti di lavoro e siamo preoccupati per la situazione di emergenza sociale che si potrebbe verificare a breve per tutte le attività economiche del comprensorio“.
La Uil e la Uiltec hanno dunque chiamato a raccolta la comunità che sta già subendo le conseguenze negative dello stop del Centro Oli Eni di Viggiano ad accrescere l’attenzione e la mobilitazione di tutti i cittadini della Valle (e non solo).
– redazione –
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