Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Salerno da ieri ha un nuovo Comandante. Si tratta del Colonnello Filippo Melchiorre, 47enne di origine pugliese.
“Sono a Salerno da una settimana, mi sono trasferito con la mia famiglia e i miei due figli hanno iniziato l’anno scolastico. – dichiara il Colonnello Melchiorre – Negli ultimi mesi ho seguito un corso per alti dirigenti a Roma e dal 2016 al 2019 sono stato al Comando Provinciale dei Carabinieri di Torre Annunziata, dove ho vissuto 3 anni intensi di lavoro e belli dal punto di vista privato e dove ho conosciuto il Tenente Marco Pittoni, deceduto a Pagani per mano di un ragazzo, che per me ha rappresentato un punto di riferimento nel modo di porsi verso i cittadini“.
Il Colonnello Melchiorre durante l’incontro ha ringraziato i giornalisti per il costante interesse per l’Arma dei Carabinieri e ha confidato che, se non fosse entrato nell’Arma, avrebbe fatto il giornalista. Inoltre ha espresso la volontà di collaborare con i sindaci dei 158 Comuni della provincia poiché rappresentano il punto di riferimento per i cittadini e il primo contatto con i Comandanti delle Stazioni locali.
“Continuerò i progetti iniziati dal Comandante Trombetti, seguendo le direttive del Comando Generale, che ha evidenziato l’esigenza di essere vicino alle fasce deboli della società – continua il nuovo Comandante Provinciale – Nel tempo si sono create delle reti di supporto e di aiuto per le donne, gli anziani e anche per i giovani. Sappiamo bene che le restrizioni dovute al Covid hanno aggravato la situazione psicologica dei comportamenti giovanili, per questo sarà mio obiettivo andare nelle scuole e trasmettere degli insegnamenti ai ragazzi sulla cultura della legalità“.
Il Colonnello inoltre ha espresso l’intenzione di lavorare per la tutela dell’ambiente, in sinergia con gli Enti locali preposti. Inoltre ha intenzione di intensificare i controlli per la tutela del lavoro e degli ambienti di lavoro.
“La priorità sono le fasce deboli della società, tra cui anche gli anziani che devono essere tutelati contro le truffe. – conclude il Colonnello– I reati predatori sono uno dei fattori che incide sulla percezione reale di insicurezza da parte del cittadino e anche se è una tipologia di reato difficile da contrastare, rappresenta il primo impegno per i cittadini da parte dell’Arma”.