A distanza di oltre due mesi la Corte di Appello Federale Territoriale si pronuncia in merito al ricorso proposto dallo Sporting Sala Consilina riguardo alla partita di calcio di Seconda Categoria, giocata lo scorso 9 novembre contro il Certosa di Padula, e rimanda ogni decisione alla Procura Federale. Il match era finito al centro dell’attenzione per la decisione del direttore di gara di sospendere la gara e per le successive sanzioni che erano state comminate dal giudice sportivo nei confronti del club salese, a seguito proprio del referto presentato dall’arbitro appartenente alla sezione di Sapri. Quest’ultimo aveva descritto uno scenario del tutto diverso da quello che fin da subito era apparso frutto di fantasia, come dimostrato dalla società presieduta da Antonio Detta attraverso la presentazione di video amatoriali ripresi anche da Ondanews, che evidenziavano una palese contraddizione con le affermazioni riportate dal direttore di gara.
In particolare le attenzioni della Corte di Appello Federale, chiamata in causa con il ricorso presentato dallo Sporting Sala Consilina, si sono soffermate sulle motivazioni che avevano determinato la sospensione della gara. Per l’arbitro “l’allenatore e l’assistente ordinavano perentoriamente ai calciatori di abbandonare il terreno di giuoco”, mentre secondo l’atto ufficiale presentato dai Carabinieri della Stazione di Sala Consilina “l’arbitro chiedeva di essere accompagnato verso gli spogliatoi, in quanto aveva paura nel proseguire ad arbitrare la fine dell’incontro di calcio, allontanandosi dal campo, unitamente agli scriventi, senza aver decretato la fine o la sospensione della stessa”.
Alla luce di queste evidenti contraddizioni il Collegio Federale ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura Federale per addivenire ad una conclusione accertata e nel frattempo ha deciso di sospendere il giudizio in attesa degli accertamenti richiesti. Sull’argomento interviene il presidente dello Sporting Sala Consilina, Antonio Detta, che fin da subito aveva detto:”Darò battaglia per smontare tutte le falsità asserite dal presunto direttore di gara”. Ora, alla luce di questa prima sentenza, ritorna alla carica. “Siamo fiduciosi rimanendo in attesa della decisone che adotterà il massimo organo di giustizia federale. E’ stato un segnale positivo che va nella ricerca della verità da noi richiesta e continueremo a lottare affinché chi ha mentito venga severamente punito” afferma Detta.
– Gerardo Lobosco –
