Le aziende agricole in Campania subiscono gli effetti inflattivi delle ultime settimane, che hanno portato aumenti indiscriminati del gasolio, dell’energia e dei prezzi dei materiali utilizzati per il confezionamento e la trasformazione.
“A questo bisogna aggiungere il rincaro dei concimi del 170% e del 90% quello dei mangimi e un litro di latte è arrivato a costare tanto quanto un litro di benzina. Ad oggi la Confederazione prevede effetti devastanti per i produttori della filiera lattiero casearia e teme che le aziende agricole possano addirittura rinunciare alla prossima semina o che possano procedere senza concimi, con un certo abbattimento della produttività” denuncia il presidente della Cia, Raffaele Amore.
In linea con le richieste avanzate dal presidente nazionale della Cia Cristiano Fini, la Confederazione campana guidata dal presidente Amore chiede la possibilità di attingere al credito d’imposta per il gasolio agricolo per tutto l’anno, oltre al rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale: “I cambiamenti climatici che si sono manifestati con gravi siccità e drammatici nubifragi hanno messo in ginocchio l’agricoltura. Sebbene non sia più possibile rincorrere emergenze, abbiamo bisogno di traghettare le imprese a fronteggiare nel miglior modo possibile i cambiamenti in atto. Per questo chiediamo l’introduzione di semplificazioni e deroghe che rendano possibile una rapida erogazione degli indennizzi agli agricoltori”.
Altro asset inderogabile per il Decreto Aiuti ter è la garanzia di liquidità per le imprese, con la sospensione delle rate dei mutui e di tutti gli altri finanziamenti. “La stragrande maggioranza delle imprese dovrà fare i conti con bollette esorbitanti. Penso alle cantine vinicole, ai frantoi e a tutte le imprese energivore che dovranno resistere a questo picco di costi da sostenere. Siamo seriamente preoccupati per la tenuta sociale ed economica degli agricoltori” conclude.