Tra i 200 sindaci che questa mattina sono stati in udienza da Papa Francesco spicca Modesto Lamattina, primo cittadino di Caggiano.
“E’ stato davvero emozionante – afferma Lamattina – Il nostro pontefice ha espresso una preghiera per tutta la comunità di Caggiano, in particolar modo per gli ammalati”.
In rappresentanza dei Comuni di Contursi e di Vietri di Potenza sono stati presenti all’udienza i rispettivi sindaci.
Nel discorso all’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), di cui fa parte il Comune di Caggiano, Papa Francesco ha posto l’attenzione sui territori abbandonati che lanciano costantemente un grido di aiuto.
“I territori abbandonati diventano più fragili e il loro dissesto diventa causa di calamità e di emergenze, specie oggi con gli eventi estremi sempre più frequenti: ad esempio piogge torrenziali, inondazioni e frane; siccità e incendi; tempeste di vento e così via – afferma il Papa – Guardando questi territori, abbiamo conferma del fatto che ascoltare il grido della terra significa ascoltare il grido dei poveri e degli scartati, e viceversa: nella fragilità delle persone e dell’ambiente riconosciamo che tutto è connesso, che la ricerca di soluzioni richiede di leggere insieme fenomeni che spesso sono pensati come separati”.
Dall’udienza con i Comuni è emerso che sarebbe frutto della cultura dello scarto la situazione in cui si trovano i piccoli comuni in Italia, soprattutto quelli delle aree interne, per lo più trascurati e in condizione di marginalità, tanto che quanti vi risiedono “scontano divari importanti in termini di opportunità”, risulta infatti “troppo dispendioso offrire a questi territori le stesse risorse fornite ad altre aree del Paese, e così si creano disuguaglianze”. Papa Francesco le ha evidenziate nel corso dell’udienza osservando che in tale realtà si innesca un circolo vizioso.
Il Papa ha inoltre rimarcato che la mancanza di opportunità spinge spesso la parte più intraprendente della popolazione ad andarsene e questo rende i territori marginali sempre meno interessanti, sempre più abbandonati a sé stessi. A restare sono soprattutto gli anziani e coloro che più faticano a trovare alternative. Di conseguenza, cresce in questi territori il bisogno di Stato sociale, mentre diminuiscono le risorse per darvi risposta.
“C’è da considerare – osserva il Papa – che proprio le aree interne, marginali, dove si trova gran parte del patrimonio naturale, hanno un’importanza strategica in termini ambientali, tuttavia lo spopolamento progressivo rende più difficile la cura del territorio”.