Antenne di telefonia mobile a ridosso dei centri abitati: una situazione che si sta verificando spesso nel Vallo di Diano, in ultimo il comune di Buonabitacolo. Sulla questione è stato spesso impegnato il consigliere di Montesano Angelo Bitorzoli.
– Le multinazionali puntano sempre più il Vallo, con richieste di installazioni in posti densamente abitati. Come giudica la situazione?
La questione della richiesta da parte dei gestioni telefonici di installazione di antenne nel nostro Vallo, risponde ad una normale questione di mercato. Quello che non è normale è che ciò debba avvenire con costi minori ed in tempi ridotti: da qui la richiesta di installazioni sovradimensionate e collocate in posti ad alta copertura. Senza considerare se quel posto è a ridosso di abitazioni o ancor peggio di scuole o di altri siti sensibili. Questo spiega le vicende ultime di Buonabitacolo, di Padula ed anche di Montesano.
– Studi di correlazione tra esposizione a campi elettromagnetici e aumento del rischio di cancro sono ancora in corso. Nel frattempo, cosa bisogna fare?
In riferimento ai probabili effetti sulla salute, bisogna ricordare come la normativa in questione è del 2003, vecchia di oltre dodici anni. Dall’altra parte gli studi in tema di onde elettromagnetiche e relative conseguenze sulle persone sono in continua evoluzione. Studi che ci indicano con chiara evidenza come i limiti di tolleranza sono molto più bassi di quelli della norma e quindi il rischio c’è e gli effetti potranno in futuro essere drammatici. Sappiamo che dobbiamo convivere con la tecnologia e che in ogni casa si ha la necessità di connessioni e di linea veloce. Bisogna,quindi, cercare un giusto compromesso che comunque non metta in discussione una norma costituzionale di tutela della salute pubblica.
– Spesso ha proposto di redigere un Piano Regolatore tra i vari Comuni per evitare “aggressioni” al territorio. In cosa consisterebbe?
Bisogna regolamentare la presenza di antenne sul territorio. Un regolamento dove con scientificità si localizzano delle zone dove di possa installare le antenne. Zone fuori dai centri abitati e da siti sensibili. Regolamenti che devono essere redatti oltre che dai singoli comuni ma e soprattutto che siano tutti coordinati tra loro per salvaguardare tutti e non una parte. Bisogna fare presto ed interagire però tra le comunità. Questo potrebbe essere coordinato da un ente sovracomunale quale la Comunità Montana. Si ridurrebbero anche i costi per la redazione dei regolamenti e finalmente questo potrebbe essere un primo atto concreto di progettazione comprensoriale.
– Claudia Monaco –