Gli attacchi dei lupi causano ogni anno anche in Basilicata la morte di migliaia di pecore, capre, mucche, asini e cavalli con stragi sempre più frequenti che stanno portando al collasso gli allevamenti delle zone interne e montane, aggravando il pericolo di abbandono di queste aree.
E’ quanto afferma la Coldiretti Basilicata nel commentare l’approvazione da parte del Coreper del progetto di decisione del Consiglio che propone la modifica dello status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna, ponendo di fatto le basi per una conseguente modifica anche della Direttiva Habitat a livello Ue. Una decisione che risponde alle richieste delle Autorità locali di maggiore flessibilità per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi.
“Auspichiamo che a livello regionale si mettano a disposizione dei nostri allevatori congrue risorse per attenuare i danni irreparabili della perdita di animali, attaccati e straziati dai lupi – spiega il presidente regionale dell’organizzazione agricola lucana, Antonio Pessolani – e attendiamo che in sinergia con Coldiretti si possa lavorare a organizzare un tavolo operativo. L’emergenza si aggiunge a quella dei cinghiali, già sul tavolo del Presidente regionale lucano e dell’assessore in carica”.
Secondo una stima dell’Ispra la popolazione dei lupi in Italia è aumentata attestandosi intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. Dati secondo i quali il lupo non è più a rischio estinzione mentre aumenta il pericolo della scomparsa della presenza dell’uomo dalle montagne e dalle aree interne, con effetti devastanti sull’economia e sull’occupazione di questi territori, ma anche sull’assetto idrogeologico.
“Senza la costante opera di manutenzione assicurata dalle aziende agricole – conclude Coldiretti Basilicata – cresce il degrado ambientale che porta con sé frane e alluvioni, rese ancora più devastanti dagli effetti dei cambiamenti climatici”.